Rigenerazione urbana
Il Progetto, condiviso con l’istituto Comprensivo Rosmini di Roma, consiste nell’attivazione di un vero e proprio laboratorio “civico” operativo per conoscere e ridisegnare il territorio urbano del proprio quartiere (città) sia dal punto di vista fisico che da quello sociale, in una prospettiva storica (memoria) e soprattutto di sguardo verso il futuro (proposte, progetti, prefigurazioni). Il laboratorio si propone strategie consapevoli di rigenerazione urbana (sociale e spaziale) coinvolgendo le istituzioni locali e I cittadini del quartiere. I nodi educativi fondamentali sono quelli della cura dello spazio pubblico, della pratica dell’ascolto e della condivisione delle scelte comuni, della solidarietà come strategia per uno sviluppo sostenibile, del senso di identità costruito attorno ad azioni spontanee di appropriazione dello spazio urbano, sia artistiche ed espressive, che di socializzazione o di pianificazione (urbanismo tattico). Dal punto di vista dello sviluppo delle competenze digitali, il progetto prevede l’uso delle tecnologie IT a supporto delle attività di: analisi, mappatura, rilievo, collezione, ricerca, memoria, progettazione, elaborazione e restituzione.
Sabato 20 novembre le classi 3°, 4° e 5° CAT hanno iniziato il percorso Digigreen “curricoli digitali sostenibili” che li vedrà impegnati in un rilievo del territorio con l’ausilio di drone gps. Dopo il rilievo seguirà la progettazione di un teatro che verrà inserito nel territorio rilevato con modellazione grafica.
Rilievi topografici high tech al nostro istituto! I nostri studenti sono scesi in campo per effettuare il rilievo di un’area dismessa del nostro istituto dove verrà inserito il teatro e lo spazio per allestimenti artistici da loro progettati.
Mercoledì 4 maggio le classi del triennio del corso CAT si sono recate in uscita didattica, all’interno del progetto Digigreen, al Triangolo Verde del Sistema Peccioli, a Borgo Ghizzano e al Teatro del silenzio a Laiatico.
Obiettivo quello di esplorare un sistema virtuoso che ha trasformato un impianto di smaltimento rifiuti in una fucina di valorizzazione dell’arte.